A proposito del PROCESSO A PORTE CHIUSE
A proposito del PROCESSO A PORTE CHIUSE
Rappresentazione teatrale del Liceo Scientifico “G.Galilei”
Venerdì 28 Novembre, Teatro “Don Bosco”, Macerata
Una eccellente rappresentativa di studenti del liceo scientifico “G.Galilei” si è esibita nel teatro “Don Bosco” della città in uno spettacolo costruito ad hoc dal regista Giuseppe Riccardo Festa, che è anche l’autore del dramma “Processo a porte chiuse”, dedicato al grave, e purtroppo sempre attuale, problema della violenza di genere.
“Un testo duro, difficile, a tratti violento, col quale ho voluto mettere in chiaro senza falsi pudori né censure la realtà della violenza fisica e sessuale che troppi uomini ancora praticano sulle donne”. Così ha commentato il suo spettacolo Riccardo Festa, grato al Dirigente Scolastico Roberta Ciampechini che ha inteso promuovere tale progetto, finanziato con i fondi del Piano Nazionale 21-27, certa che conoscere il problema della violenza di genere attraverso la simulazione di un processo al colpevole di reato potesse formare la coscienza degli studenti.
La professoressa Serenella Pagnanini ha ideato le coreografie, atte a rendere meno angosciante la rappresentazione senza attenuarne la tensione emotiva, plasmando e guidando i movimenti di danza delle abili ballerine Carlotta Serafino, Bianca Sulzer e Alice Turchetti. Unico giovanissimo atleta Alex Medei, che pure ha mostrato spiccate qualità di danzatore.
Si citano, in elenco, i nomi degli studenti che hanno magistralmente interpretato il dramma in scena:
A tutti va il ringraziamento del Dirigente scolastico Roberta Ciampechini per l’impegno profuso nella lodevole realizzazione dello spettacolo, al pubblico degli studenti delle classi quarte e quinte per la prima rappresentazione, la mattina di venerdì, a genitori, docenti e al personale scolastico intervenuti al Teatro Don Bosco nella seconda rappresentazione, quella della sera.

Lettera di Giuseppe Riccardo Festa:
"L’avventura è cominciata quasi un anno fa, a febbraio, quando per la prima volta la Professoressa Serenella Pagnanini e io abbiamo incontrato le studentesse e gli studenti che hanno aderito al progetto, fortemente voluto dal Liceo Scientifico Galileo Galilei di Macerata, di mettere in scena il mio dramma “Processo a porte chiuse”, dedicato al grave, e purtroppo sempre attuale, problema della violenza di genere.
Come sempre accade in questi casi, il gruppo è andato assottigliandosi man mano che passava il tempo, ma questo non ha smorzato l’entusiasmo di coloro che sono restati, che non posso non nominare uno per uno: Francesco Zappelli (in realtà studente “emerito” del Liceo poiché, diplomatosi lo scorso anno, è ora iscritto alla Facoltà di Filosofia dell’Università di Macerata), Sofia Staffolani, Marta Francioni, Alessandro Cervigni ed Elena Palpacelli; un prezioso contributo è venuto anche da Chiara Cicarè, abile truccatrice ed impeccabile alla consolle e al mixer, da Riccardo Mozzoni, assistente alla regìa, e dagli assistenti di scena Francesco Piccioni e Daniele Tombesi. A loro, in amicizia e offrendo un contributo inestimabile alla riuscita del progetto, si sono affiancati il Dott. Riccardo Zappelli e l’attore di lungo corso Maurizio Vallesi.
Come già quando, per celebrare il centenario della fondazione del Liceo, mi sono occupato di allestire lo spettacolo “Il nostro Galileo”, in quanto autore e regista il mio primo impegno è stato di ottenere il più ampio coinvolgimento possibile da parte delle ragazze e dei ragazzi, non solo sul piano dell’interpretazione ma anche nella costruzione dell’allestimento. Sono stati così loro a scegliere le canzoni da interpretare, e ben volentieri ho accolto molti dei suggerimenti e delle proposte che hanno avanzato con riguardo ai movimenti scenici, ai costumi da indossare, alle soluzioni tecniche, alle chiavi di lettura del testo.
Un testo duro, difficile, a tratti violento, col quale ho voluto mettere in evidenza senza falsi pudori né censure la realtà della violenza fisica e sessuale che troppi uomini ancora praticano sulle donne.
Un testo che nonostante la sua durezza ha ricevuto l’approvazione della Dirigente Scolastica, Prof.ssa Roberta Ciampechini, che ringrazio di cuore per la fiducia che mi ha accordato, e che non ha suscitato nel “mio” cast alcuna riserva né imbarazzo, nella consapevolezza del fatto che mascherare o edulcorare la realtà delle cose, quando si affronta un tema come questo, sarebbe un esercizio ipocrita e di corto respiro.
Di rendere meno angosciante la rappresentazione, senza attenuarne la tensione emotiva, si è occupata, con le sue straordinarie doti di coreografa, la mia cara amica, oltre che docente del Liceo, Professoressa Serenella Pagnanini, che da par suo ha plasmato e guidato i movimenti di danza delle incantevoli Carlotta Serafino, Bianca Sulzer e Alice Turchetti. Una menzione a parte merita il giovanissimo atleta Alex Medei che, unico elemento maschile del corpo di ballo, ha saputo sviluppare in un tempo relativamente breve spiccate qualità di danzatore.
Un grazie, di tutto cuore, va anche al prof. Maurizio Bravetti che ha disegnato il manifesto, alla Prof. Giusi Capodaglio, al personale di segreteria e alle collaboratrici non docenti del Liceo che ci hanno sopportato, ma più spesso supportato, durante le lunghe prove pomeridiane che hanno preceduto le performance.
Performance che, come avevo promesso alle ragazze e ai ragazzi del cast, hanno destato nel pubblico la piacevole sorpresa di scoprire che sul palco non c’erano studenti che recitavano e danzavano ma attrici e attori, e danzatrici e danzatori, di livello professionale.
Oltre a ricevere il loro affetto, vedere e sentire gli applausi che i “nostri” ragazzi e ragazze hanno raccolto è stata, per la Prof. Pagnanini e per me, la soddisfazione più grande e gratificante che potessimo ricevere per il lavoro e l’impegno che ben volentieri, in questo progetto, abbiamo profuso."
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Alcuni video e immagini dello spettacolo:
PROCESSO A PORTE CHIUSE

