Che impegno, la Settimana Culturale al “Galilei”! La lectio magistralis del Rettore Unicam Claudio Pettinari agli studenti del triennio.

Si è conclusa ieri, sabato 4 febbraio, presso l’Aula magna dell’ITE “Gentili” della città, la settimana culturale del liceo scientifico “G. Galilei” di Macerata, organizzata dai rappresentanti di Istituto della scuola, Maria Celeste Ercoli, Nicole Pietrella, Giovanni Paolo Perricciolo, EricaTsopgni, magistralmente coadiuvati da numerosi docenti che, con mansioni diverse, hanno affiancato gli studenti nell’organizzazione dei vari corsi, a classi miste, previsti per una settimana di approfondimento culturale tanto attesa da tutti gli allievi della scuola.

      In particolare, la prof.ssa Francesca Venusto, Funzione Strumentale Area 3 (INTERVENTI E SERVIZI PER GLI STUDENTI), con la preziosa collaborazione delle colleghe Maria Cristina Tarquini e Lina Bassi, responsabili delle necessarie variazioni d’orario, e tutti quei professori che hanno tenuto corsi di approfondimento e/o hanno coinvolto altri docenti, per lo più del mondo universitario, per interessanti lezioni su varie tematiche, hanno gestito circa novecento studenti in spazi solo in parte  adeguati ad accogliere tanto pubblico.

     La riuscita dell’organizzazione è stata esaltata dall’ultimo degli appuntamenti, che ha visto ospite per il triennio del liceo, raccolto presso l’Aula magna di via Cioci, il Magnifico Rettore dell’Università di Camerino, prof. Claudio Pettinari.

     Tema dell’intervento “Da Lucrezio a Natta, un meraviglioso viaggio nella storia della scienza tra letteratura e arte”, con la proiezione di slides efficaci e utili a catturare l’attenzione anche visiva dei numerosi studenti, che hanno apprezzato la capacità del Magnifico Rettore di associare alle Sue eccellenti competenze di chimico anche straordinarie abilità in ambito letterario, costruendo un percorso d’arte e di cultura sulla base delle osservazioni delle proprietà chimiche della materia. Con enfasi, ha affermato il relatore, “Non avremmo la Galatea di Raffaello senza pigmenti sintetici come il blu egizio, né la Maddalena Penitente di Caravaggio se lo stesso non avesse utilizzato la biacca”. Ecco allora il Suo percorso con gli studenti per un viaggio lungo due millenni, da “Lucrezio a Giulio Natta”, osservando Lavoisier, Faraday, Mendeleev, Bohr e Pasteur ed affiancandoli a grandi artisti come Dante, Asimov, Carroll, Stevenson, Levi e molti altri. 

     Il Magnifico Rettore ha inteso dimostrare che l’evoluzione e il progresso della nostra società è stato spesso il risultato di scoperte chimiche eccezionali. Se con il De Rerum Natura di Lucrezio si sono anticipati già nel mondo latino del I secolo a.C. tanti aspetti della chimica moderna, mentre con Dante Alighieri, in età medievale, ci si è avvicinati all’alchimia, nel secolo XVIII, con la scoperta dell’ossigeno e gli studi di Lavoisier, la chimica, oramai scienza di frontiera, ha iniziato ad attrarre tanti scrittori e poeti, soprattutto perché si è mostrata innovativa e fondamentale per la conoscenza della natura. “La chimica è diventata quindi metafora di cambiamenti e trasformazioni e nel corso dei secoli, parallelismi e analogie sono divenuti sempre più presenti nelle opere d’arte, per cui “Le Affinità Elettive”, “Frankenstein”, “Dr. Jeckyll e Mr. Hyde”, “Alice nello specchio” sono capolavori assoluti legati alle scoperte della Tavola periodica, dell’elettricità, della chiralità. In queste opere la chimica è stata utilizzata per interpretare vita e relazioni, per introdurre tecnologie innovative, per vincere sfide sociali. Ma la chimica è anche poesia e musica: la Tavola Periodica può essere considerata un componimento poetico e musicale dove l’armonia la fa da padrona. Nessuna separazione tra arte e scienza, in quanto l’una non potrebbe esistere senza l’altra

     Il Dirigente scolastico Roberta Ciampechini, rappresentato da una delle Sue collaboratrici, ha inteso esprimere un sentito ringraziamento al Rettore per l’interessante esposizione che ha favorito il dibattito con gli studenti del “Galilei” ed è stata senz’altro occasione di crescita culturale per quanti hanno seguito con attenzione l’appassionata relazione del Magnifico.