Giorni della merla

Come narra la tradizione popolare, gli ultimi giorni di gennaio sono i più freddi dell’anno: prendono il nome di “Giorni della merla”. Da qui nasce l’idea per un festival non convenzionale, che porti nella brezza invernale quel calore che solo una storia raccontata attorno al fuoco può dare.

Dal 27 al 29 gennaio si è svolta l’ottava edizione del festival “I giorni della merla”, ideato dalla  giornalista, scrittrice e conduttrice radiofonica Loredana Lipperini e dalla scrittrice e insegnante Lucia Tancredi. 

Reduci da due anni di pandemia, finalmente gli spettatori sono accorsi numerosi al teatro la  Filarmonica di Macerata, forse cercando quella magica atmosfera che riesce a scaldare i cuori, diffondendo un senso di collettività e di condivisione quasi familiare.

Il tema per quest’anno, ispirato dalla melodia di Cyndi Lauper, è stato infatti “True colors”: ad ogni serata è stato associato un colore, dall’azzurro del venerdì al rosso del sabato, fino ad arrivare all’arcobaleno finale. Il venerdì sera è stato così dipinto dall'azzurro dell’acqua che fluidifica, tema che ha ispirato il rivoluzionario romanzo distopico “Sirene”, insieme alla favola “Melusina” della scrittrice Laura Pugno e i romanzi poetici di Sara Gamberini, che ricercano un realismo mistico. 

Successivamente, il rosso audace del sabato ha visto come protagonista il noto giornalista, critico e conduttore radiofonico Marino Sinibaldi, che ha presentato la sua nuova rivista “Sotto il vulcano”, straordinario esempio di ibrido letterario che mette insieme narrativa, saggistica, poesia e graphic novel.

Il festival ha trovato la sua migliore conclusione nell’esplosione di colori domenicale, in cui le brillanti ospiti Chiara Tagliaferri e Maria Giuseppina Muzzarelli hanno svelato, anche attraverso la moda, la scienza dell’apparenza ed una moderna alchimia dell’anima. 

Le stimolanti interviste sono state ancor più suggestive perché accompagnate dalle belle voci di Lucia De Luca Lighea e Pamela Olivieri, la chitarra di Anna Maria Coacci, Beppe Bip Gismondi e la sua musica che trascina lontano, e la toccante melodia della voce di Serena Abrami, accompagnata dalla violoncellista Monica Del Carpio. 

A rendere ancora più calda e accogliente l’esperienza sono stati gli infusi di “Cose di tè”, ognuno di diverso colore, lo stesso caratteristico della serata, serviti agli spettatori grazie all’attiva collaborazione degli studenti e delle studentesse del Liceo scientifico Galileo Galilei.

Partecipare all’evento ha offerto a noi studenti l’opportunità di scoprire i retroscena di un festival letterario e di incontrare degli scrittori dal vivo, che ci hanno proposto letture alternative, rispetto a quelle scolastiche. La realtà dinamica di idee e di storie, che caratterizza questo festival, ha il potere di aprire le menti e i cuori ad uno sviluppo critico, e allo stesso tempo più umano. 

Grazie alla commistione di narrazioni, voci, parole e musica, il festival è riuscito a pieno nel suo intento, regalando ad ognuno la promessa di far risplendere i “true colors” della propria anima di una nuova luce. 

Alla prima serata ha partecipato anche il nostro Dirigente Scolastico Roberta Ciampechini.