"Guardami negli occhi": encomio speciale alla classe 4E
La partecipazione delle studentesse e degli studenti del 4^E al progetto “Guardami negli occhi”, culminato nello spettacolo serale del 25 novembre 2024 al Teatro “Lauro Rossi”, ha consentito al “Galilei” di ottenere, da parte del Comune di Macerata e degli altri enti promotori, un significativo riconoscimento che la Dirigente Scolastica ha condiviso con le docenti referenti, prof.sse Annalisa Campanaro e Francesca Serafini, e con gli alunni mercoledì scorso, quando ha consegnato personalmente alla classe l’attestato recante “Un encomio speciale per lo straordinario impegno dimostrato aderendo alla realizzazione del Progetto”, promosso e sostenuto dall’Assessorato alle Pari Opportunità.
L’attestato, inoltre, evidenzia che “La Città di Macerata è grata alla classe 4^E ed ai docenti per aver promosso nell’ambito della propria attività didattica la diffusione dei valori fondamentali come il rispetto e il contrasto alla violenza sulle donne offrendo in particolare un modello di crescita sano ed equilibrato per le giovani generazioni”.
Le studentesse e gli studenti hanno così voluto descrivere il lavoro, intitolato “Liberi da ogni violenza”, realizzato con la supervisione della loro docente di Lettere, prof.ssa Annalisa Campanaro. “Questo progetto, finalizzato alla sensibilizzazione riguardo l’ attualissimo tema della violenza di genere, fisica e psicologica, ha ispirato una riflessione profonda sulla necessità che c’è tutt’oggi di dare voce a ogni storia e soprattutto di alzare la nostra, di voce, affinché le violenze possano non ripetersi più.
Per fare ciò abbiamo scelto di affrontare questi aspetti sul palcoscenico del “Lauro Rossi” raccontando la storia di uno di noi, un adolescente innamorato inconsapevolmente divenuto vittima di un sopruso psicologico.
L’esibizione, avviata con la proiezione di scene girate da noi a scuola, è continuata con la drammatizzazione del conflitto interiore del protagonista e con il dialogo acceso tra le sue emozioni, rappresentate con diversi colori. Il culmine si è poi toccato nell’ultimo passaggio, un monologo liberatorio da parte della vittima”.
