Il filo d'Arianna: non solo il 25 novembre

            In occasione della Giornata Internazionale contro la Violenza sulle Donne, lo scorso 24 Novembre, l’avvocato Paolo Carnevali e la dottoressa Francesca Pigliapoco, psicologa della Cooperativa il Faro, hanno incontrato gli studenti delle classi 1 e 2D del Liceo Scientifico Galileo Galilei, accompagnati dalle Prof.sse Serafini e Spernanzoni, al fine di scuotere le coscienze e sensibilizzare gli adolescenti sul tema.

Attraverso la visione di alcuni filmati riguardanti storie di donne che hanno subìto abusi di vario genere, la dottoressa ha mostrato le diverse sfaccettature della violenza: quella verbale, quella psicologica, quella economica e ha aperto un dibattito per aiutare gli alunni a riconoscere la violenza invisibile che spesso rimane tale incoraggiando o esacerbando forme di abuso più riconoscibili. La forma di violenza fisica infatti risulta purtroppo l’unica manifesta all’occhio umano e spesso sfocia in femminicidio. Nel 2023, ad oggi, si sono registrati 107 casi e, a differenza di quanto si possa pensare, la maggior parte degli abusi viene consumata all’ interno dell’ambiente domestico.

L’avvocato Carnevali ha raccontato il caso maceratese di cui fu difensore, quando Francesca Baleani nel 2006 venne colpita violentemente e ferocemente con una spranga di ferro dal marito per poi essere gettata in un cassonetto della spazzatura, in quanto creduta morta, riuscendo però miracolosamente a sopravvivere.

Altro tragico caso seguito dall’Avv. Carnevali è quello di Azka Riaz, che all’età di 19 anni è stata uccisa dal padre perché, insieme alla sorella, lo aveva denunciato per gli abusi subìti tra le mura di casa.

I ragazzi hanno formalizzato le loro opinioni riguardo il femminicidio descrivendolo non come delitto di passione, ma di potere e puntualizzando la necessità di una formazione affettiva capillare preventiva e di pene severe. L’incontro si è concluso con il gesto simbolico di affiggere le proprie riflessioni ad un filo rosso – il “filo di Arianna” - in ricordo di tutte le donne, ragazze, mogli e madri che hanno perso la vita per mano di uomini incapaci di coltivare la loro libertà.

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