Passeggiata letteraria  a Recanati

Ricevo dalla prof.ssa  Maria Luisa Busa,  che,  insieme alla prof.ssa Claudia Virgili, ha promosso la prima uscita didattica dell’ a.s. 2021-2022, con la classe V A del Liceo Scientifico “ Galilei “ di Macerata .

Passeggiata letteraria  a Recanati

Una mattina di ottobre siamo andati a Recanati, col desiderio di visitare il palazzo e gli altri luoghi che avevamo sentito risuonare nei versi di Giacomo Leopardi letti in classe.

Dalla” torre del borgo” (sotto lo sguardo pensoso della statua di “Muccio”), abbiamo passeggiato fino al chiostro della chiesa di Sant’ Agostino, per guardare in alto, verso il campanile, la “torre antica” del Passero solitario.

Palazzo Antici è in rovina, la facciata settecentesca delle scuderie scompare dietro a una gru enorme, ma subito dopo si è a Monte Morello, sulla piazzuola del Sabato del villaggio.

La biblioteca di Casa Leopardi, le stanze di rappresentanza, “le Brecce”( il salottino e le due camere private  che il conte Monaldo fece costruire per i suoi figli maschi) hanno incantato tutti.  La vista dei ventimila volumi ( fra cui l’Iliade, la Bibbia  in otto lingue e lo scaffale dei libri proibiti), i ritratti alle pareti(indimenticabile quello di Paolina), i manoscritti autografi del poeta,  i disegni , i quesiti  posti a Giacomo  e ai fratelli dai dotti Accademici lasciano suggestioni indefinite.

Nel grande salone scopriamo  i “ figurati armenti” nelle tele di Philip Roos. Nel giardino delle Ricordanze   immaginiamo, al di là del muro, la casa di Nerina, e nella stanza di Giacomo ci dicono che la luna  illuminava proprio il suo scrittoio, rimasto com’era.

Pochi passi e siamo nell’Orto delle Monache (ora affidato alle cure del FAI), sul monte Tabor, il Colle dell’Infinito.

I ragazzi ammiravano lieti , hanno ascoltato  stupiti particolari storici e aneddoti biografici curiosi, hanno riso  divertiti  alle  domande provocatorie della guida tecno-social; e alla fine della mattinata abbiamo l’impressione di essere tornati anche noi, almeno un poco, “ col cuore di una volta”.